La ghiandola tiroide produce gli ormoni tiroidei ed è costituita da due lobi che si trovano nella parte anteriore del collo di tutti i mammiferi sia animali che umani. E’ una ghiandola superficiale, facilmente palpabile se aumenta di volume.
La funzione degli ormoni tiroidei è quella di regolare tutti gli aspetti del metabolismo.
L’ipertiroidismo felino è una malattia endocrina determinata da un eccesso di ormoni tiroidei in circolo.
Quantità eccessive di ormoni tiroidei accelerano il metabolismo causando serie conseguenze e molteplici gravi segni clinici come la perdita di peso nonostante un aumento dell’appetito, nervosismo, iperattività, tachicardia, vomito e/o diarrea, pelo opaco e arruffato, polidipsia…
Con il passare del tempo, l’ipertiroidismo del gatto non trattato o scarsamente controllato, porta a effetti deleteri su organi vitali del gatto come i reni, il cuore e il fegato. Il quadro clinico può complicarsi con la comparsa di insufficienza cardiaca, malattie renali ed epatiche, emaciazione cronica e/o disfunzioni metaboliche gravi che portano infine al decesso.
L’ipertiroidismo si verifica in genere nei gatti di età superiore agli 8 anni. Nel 97% dei casi si tratta di adenoma o iperplasia adenomatosa della tiroide e nell’80% dei casi è bilaterale. Solo il 2-3% dei casi è dovuto ad un carcinoma della tiroide.
Se il tuo gatto manifesta uno o più dei segni clinici elencati rivolgiti al tuo veterinario che potrà visitarlo ed eseguire un prelievo del sangue per poter richiedere al laboratorio il dosaggio degli ormoni tiroidei e verificare se è ipertiroideo o no.
La remissione spontanea dell'ipertiroidismo non si verifica mai e lo scopo della terapia è di normalizzare il più velocemente possibile la concentrazione in circolo degli ormoni tiroidei. Finalmente anche in Italia i gatti affetti da ipertiroidismo hanno le stesse opzioni terapeutiche delle persone. Ci sono quattro opzioni terapeutiche dell'ipertiroidismo:
1) Terapia farmacologica con farmaci che sopprimono la produzione di ormone tiroideo. Con questo tipo di terapia il tumore continua a crescere ed aumentare di volume e nel tempo i tumori benigni possono trasformarsi in maligni. La gestione dell'ipertiroidismo con questi farmaci sembrerebbe essere l'opzione più semplice ed economica disponibile, ma questo spesso si rivela falso poiché il farmaco può avere gravi effetti collaterali e deve essere somministrato per il resto della vita del gatto. I farmaci antitiroidei (tiamazolo, carbimazolo) non guariscono il gatto, né distruggono le cellule tumorali responsabili della malattia. Con questi farmaci è molto difficile mantenere i livelli sierici dell'ormone tiroideo entro il range normale per molti mesi. I tumori della tiroide continuano a crescere durante la somministrazione di tiamazolo o carbimazolo. Molti gatti dopo alcuni anni sviluppano tumori tiroidei molto grandi e alcuni tumori tiroidei benigni si trasformano in tumori maligni (carcinomi tiroidei). I gatti sottoposti a terapia con un farmaco antitiroideo richiedono un monitoraggio attento per valutarne l'efficacia terapeutica e l'eventuale sviluppo di effetti indesiderati. Gli effetti indesiderati dei farmaci antitiroidei sono comuni e comprendono anoressia, vomito, letargia, epatopatia, trombocitopenia, agranulocitosi, leucopenia, eosinofilia... Basta leggere i foglietti illustrativi di questi farmaci per sapere quali e quanti sono i rischi, quanto attentamente e periodicamente dobbiamo monitorare clinicamente e con esami di laboratorio ogni gatto sottoposto a queste terapie. Molti gatti a cui viene somministrato un farmaco antitiroideo sembrano migliorare, ma non ristabiliscono mai completamente il loro stato eutiroideo. Se anche i valori del T4 (tiroxina) tornano alla normalità spesso continuano a sviluppare una cardiomiopatia secondaria. I proprietari devono essere consapevoli di tutti i rischi quando scelgono una terapia. Se consideriamo l'inconveniente di dover somministrare il farmaco due volte al giorno per tutta la vita del gatto, le reazioni avverse del farmaco, la cardiopatia progressiva che non possiamo risolvere e se consideriamo che stiamo semplicemente sopprimendo i sintomi inibendo l'attività della tiroide e che non stiamo curando la malattia, la terapia con i farmaci antitiroidei è raramente l'opzione migliore per il trattamento dell'ipertiroidismo. La gestione della malattia con farmaci antitiroidei può essere la scelta migliore nei gatti con gravi malattie concomitanti potenzialmente letali (ad esempio una neoplasia, una grave malattia renale o epatica) e la cui aspettativa di vita è breve. In questi casi il costo della terapia con lo Iodio 131 potrebbe non essere giustificato. La terapia con i farmaci antitiroidei se somministrata per un certo periodo di tempo può ostacolare l'efficacia della terapia con lo Iodio 131 perché il tessuto tiroideo anormale continua a crescere e si devono utilizzare dosi più elevate di Iodio radioattivo per distruggere il tumore e guarire il gatto.
2) Terapia chirurgica (rimozione chirurgica del tumore alla tiroide). La chirurgia è un trattamento efficace per l'ipertiroidismo, ma ha parecchi svantaggi ed è molto costosa. Nell'80% dei casi di ipertiroidismo felino entrambi i lobi tiroidei sono interessati e questo significa sottoporre il gatto a tiroidectomia bilaterale. Inoltre se presente del tessuto tiroideo ectopico l'ipertiroidismo non viene risolto con la chirurgia.
Esiste anche un rischio considerevole che si verifichino danni alle ghiandole paratiroidi durante la chirurgia, con conseguente ipocalcemia. Questa complicanza può essere pericolosa per la vita e comporta notevoli costi aggiuntivi di ospedalizzazione e di cure che durano per il resto della vita.
3) Dieta povera di Iodio. Questa dieta può abbassare i valori dell'ormone tiroideo, ma non distrugge il tumore della tiroide. In commercio è disponibile una dieta povera di iodio. Con questa dieta non tutti i segni clinici di ipertiroidismo migliorano, spesso non si osservano i miglioramenti desiderati come l'aumento di peso e la diminuzione della frequenza cardiaca.
4) Terapia radiometabolica con lo Iodio 131. Lo Iodio 131 distrugge il tumore e il gatto guarisce. Questa terapia presenta maggiori vantaggi rispetto alla chirurgia e alla terapia farmacologica. La terapia consiste in una sola somministrazione di Iodio 131, che viene somministrato sotto forma di capsula orale. Una sola dose è sufficiente per guarire il gatto da una patologia che altrimenti, anche con i farmaci che sopprimono la produzione di ormoni tiroidei, progredisce inesorabilmente e può portare a morte il gatto. Lo iodio ingerito viene captato dalle cellule iperattive della tiroide e le distrugge risparmiando le ghiandole paratiroidi vicine. Il tessuto tiroideo normale atrofico non assorbe lo Iodio 131. Il tessuto tiroideo atrofico, nel momento in cui non c'è più una situazione di alte concentrazioni di ormoni tiroidei in circolo, comincia ad attivarsi e piano piano il gatto, anche se in un primo momento può diventare ipotiroideo, ritorna ad una situazione normale, di eutiroidismo. Non è necessario il trattamento con tiamazolo e il farmaco deve essere sospeso almeno una settimana prima che venga somministrato lo Iodio 131. Lo svantaggio principale della terapia con lo Iodio 131 è che, dopo la sua somministrazione, il gatto deve rimanere in clinica in un reparto dedicato per un periodo di 14-28 giorni.
Trascorsi 14-28 giorni il gatto può tornare a casa guarito senza rischi di contaminazione da radiazioni per il proprietario. La terapia radiometabolica con lo Iodio 131 è considerata la migliore terapia, il trattamento "gold standard", nell'ipertiroidismo felino perché è una terapia semplice, efficace e sicura e può essere fatta qualsiasi età abbia il gatto. Poiché il tessuto tiroideo normale viene risparmiato, nella maggior parte dei casi non c'è bisogno di nessuna integrazione di ormoni tiroidei. Dopo una singola dose di Iodio 131 si ottiene la guarigione nel 95-98% dei casi e nel 99,8% dopo una seconda somministrazione. I gatti che richiedono una seconda somministrazione per guarire sono nella maggior parte affetti da carcinoma tiroideo. Gli effetti collaterali della terapia con lo Iodio 131 sono così rari che, se dopo la terapia i gatti non stanno bene, cerchiamo sempre una causa diversa. Dobbiamo ricordare che abbiamo a che fare con una popolazione geriatrica che potrebbe avere una qualsiasi malattia sottostante. Quindi, se il tuo gatto dopo il ritorno a casa, non si comporta normalmente, non beve, non mangia, non aspettare e rivolgiti subito al tuo veterinario. Solo dopo aver escluso la presenza di altre patologie possiamo considerare i sintomi presenti come una reazione insolita al trattamento.
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